IL CARNEVALE
IRPINO

Di antichissima tradizione, il Carnevale in Irpinia ha caratteristiche uniche, le cui connotazioni, strettamente legate al territorio, richiamano antichi riti della civiltà contadina. Musiche, ballate popolari, carri allegorici, maschere e momenti di folklore, tramandati di generazione in generazione, vedono l’ampia partecipazione della popolazione locale e di turisti che sono attratti dalla straordinarietà e dalla unicità delle diverse manifestazioni carnevalesche che si svolgono nei tanti borghi irpini. Dalla Zeza, in cui maschere femminili sono interpretate da uomini travestiti, alla danza del “Laccio d’Amore e ai “Misi”, le celebrazioni del Carnevale Irpino assume varianti e caratteristiche originali ed eccezionali che ne esaltano la singolarità e la spontanea vitalità.

LA CANDELORA E
LA JUTA

Un’armonica commistione di sacro e profano unisce le antiche origini pagane del Monte Partenio con la sua forte vocazione cristiana. Appuntamenti consolidati legati al Santuario di Montevergine, la Candelora e la Juta, festa della “Luce” la prima e pellegrinaggio a piedi la seconda, si caratterizzano come due tra le tradizioni più antiche della Campania. Festa per eccellenza della Madonna, in cui si accendono ceri e si intonano canti su tamburo che danno vita alla tammurriata, la Candelora è una cerimonia di fede e di folclore. La salita, “Juta” in dialetto locale, esprime una religiosità popolare senza tempo, un atto di espiazione dei peccati, che ricorda il sentimento religioso dei pellegrinaggi di un tempo.

I RITI
DEL FUOCO

Riti ancestrali legati al fuoco che testimoniano la sopravvivenza di antichi cerimoniali pagani, si svolgono durante tutto l’arco dell’anno e assumono connotazioni diverse a seconda delle diverse tradizioni dei centri irpini. Dai rituali dei falò, sia invernali che estivi, alle vere e proprie ricostruzioni storiche in cui protagonista è il fuoco, le finalità di questi riti sembrano essere differenti: da quella propiziatoria per allungare le ore di luce, a quella apotropaica per esorcizzare il male fino a quella divinatoria con l’intento di profetizzare il futuro. In un mix di religiosità, folklore, memorie secolari, partecipazione popolare e tipicità gastronomiche, i riti del fuoco si rinnovano coinvolgendo un numero sempre maggiore di curiosi.